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Categoria: Divagazioni Letterarie
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La Liber Iter apre l'anno con una pubblicazione dedicata al Giappone, prima di una collana dedicata a questo paese, ne parliamo con l'autore.


Le nuove religioni del Giappone di Cristiano CiceriLe Nuove religioni del Giappone è un testo dedicato a un gruppo di movimenti religiosi giapponesi, trattati in questa pubblicazione in modo divulgativo, ma completo e articolato. Queste religioni presentano caratteristiche diverse dai culti tradizionali, Shintô e Buddhismo, pur accettandone alcuni elementi. Il loro scopo primario è garantire la felicità su questa terra. Sono facili da capire e semplici da praticare. Ce lo ha spiegato l'autore stesso in questa intervista:

-Come è iniziata la stesura delle Nuove Religioni del Giappone?
Un editore mi commissionò una serie di volumi sulle filosofie e sulle religioni dell'Asia Orientale, ma fallì prima di iniziarne la pubblicazione. Ho ripreso e modificato l'idea iniziale e il progetto attuale è di continuarne la pubblicazione con Liber Iter.
 
-Che differenze ha rilevato tra le tendenze religiose più recenti e quelle dell'antichità ?
Generalmente le espressioni religiose giapponesi si sono sempre basate sulla venerazione di forze spirituali presenti nella natura e sul culto degli antenati, che attraverso riti appropriati sono aiutati ad integrarsi nella società in cui vivono dopo la morte. In alcune Nuove Religioni un elemento caratteristico è l'idea, derivata dal Cristianesimo, che esista una divinità creatrice personale all'origine dell'universo.

-A cosa si deve lo spiritualismo del Giappone contemporaneo?
Si può dire che lo spiritualismo giapponese sia una costante in tutte le epoche. La natura in Giappone ha degli aspetti splendidi, come la fioritura dei ciliegi, ma è terribile in alcune sue manifestazioni, come vulcani, terremoti e tsunami. Questa situazione ha convinto i Giapponesi che esistono forze spirituali, più o meno personali, che la attraversano e la governano. Queste forze, sostanzialmente benigne, devono essere però rispettate. In periodi di crisi, economica o spirituale, questa tendenza trova espressione in movimenti religiosi organizzati.  

-Come sono viste queste religioni fuori del Giappone?
La maggior parte di esse sono poco conosciute. Alcune di esse fanno proselitismo all’estero,  in particolare nelle comunità giapponesi d'oltremare. Poche sono conosciute al grande pubblico in Occidente e spesso sono viste, a torto o a ragione, sotto una luce negativa, a causa dei loro sistemi di proselitismo poco tolleranti.

-Quelle elencate sono tutte religioni o alcune anche delle sette?
Il significato del termine "setta" non è preciso. Se per "setta" si intende un movimento religioso minore, esistono sia Nuove Religioni con milioni di aderenti, che partecipano a pieno titolo ad eventi religiosi internazionali, e altre di importanza solo locale. Se si utilizza "setta" per indicare movimenti religiosi non ortodossi, ma il termine dovrebbe essere evitato, tutte le Nuove Religioni nascono dalla fusione di elementi shintô, buddhisti e talvolta cristiani. Infine, se per "setta" si intende un gruppo religioso che in vari modi viola la legge e opprime i propri membri, la giustizia giapponese ha indicato nell'Aum Shinrikyô, ritenuta responsabile dell’attentato compiuto nella metropolitana di Tokyo con il gas nervino nel 1995, un’organizzazione di questo tipo.
 
-In che rapporti sono le Nuove Religioni con le religioni esterne?
Generalmente le Nuove Religioni sono molto tolleranti verso tutte le altre religioni, che sono ritenute strade diverse per giungere allo stesso scopo. E' possibile che un religioso chieda di unirsi ad una di esse e che, alla risposta "Io sono fedele di un'altra religione", risponda "Non importa". Un Occidentale la pensa diversamente. Un’eccezione notevole sono quelle derivate dall'insegnamento di Nichiren, che mantengono un atteggiamento di condanna, a volte anche violento, verso tutte le altre religioni, occidentali o orientali.

-Da quando è iniziata la sua passione per il Giappone?
Mio nonno possedeva una collana di libri dedicata alle civiltà extra-europee. Quando li ho letti, la mia predilezione per le culture giapponese e cinese è stata immediata, rispetto ad altre come l’indiana o l’africana. Ho cominciato poi ad acquistare libri su vari aspetti delle culture giapponesi e cinesi. In particolare, in una libreria del centro di Milano esisteva uno scaffale polveroso di libri in inglese dedicati a lingue e culture orientali, i cui prezzi non erano ritoccati per anni e quindi risultavano alla portata di uno studente.
 
-Se dovesse presentare in poche parole il Giappone cosa evidenzierebbe?
La capacità di armonizzare aspetti del passato e del presente nella propria cultura. Nulla è abbandonato, ma è integrato e conservato per il futuro.

-Da cosa pensa dipenda l'interesse attuale per la cultura giapponese?
Credo che l'interesse attuale per la cultura giapponese sia dovuto in particolare alla cinematografia dal decennio 1950 - 1960 ad oggi, e alla produzione letteratura recente, che comprende molti autori interessanti, fra cui Murakami Haruki.
 
-Quali aspetti del Giappone ritiene possano coinvolgere i lettori contemporanei oltre a quelli già evidenziati?
Ritengo che la produzione di manga e anime sia spesso sottovalutata rispetto ad altri tipi di espressione artistica. E' indirizzata a diversi tipi di pubblico e molta parte di essa ha scopi solo commerciali, ma i suoi autori migliori, come Miyazaki Hayao, dovrebbero essere valutati con maggiore attenzione.

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