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Categoria: Divagazioni Letterarie
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Fresco di stampa il nuovo libro di Andrea Bersani edito Costa Editore.


Pescando nella MemoriaAndrea Bersani e' un mio contemporaneo e concittadino, ma solo per finta. Lui viene da un altro mondo, da un'altra storia, da un'altra Emilia, da un'altra Italia, da un'altro universo, che e' quello descritto in queste pagine. Un mondo dove si va a piedi, non si sente il bisogno di correre, si scrive sulla carta, si disegna sul cartoncino, si stampano cose che prima ancora di avere una forma estetica hanno un loro odore, una loro sensazione al tatto, un loro suono quando vengono maneggiate o sfregate. Lui viene dalla vecchia scuola, da un'epoca in cui c'erano ancora gli "intellettuali" che costruivano ragionamenti con la stessa meticolosita' impiegata dagli architetti per costruire le cattedrali, e non erano ancora stati rimpiazzati dai fenomeni sui social network che gonfiano il loro ego a colpi di tweet, misurando il numero di quanti li seguono e non il valore di quello che dicono.

Ho incontrato Andrea sull'inserto satirico di un grande quotidiano ormai chiuso, al quale collaboravamo entrambi, e dopo aver conosciuto le sue vignette ho scoperto con interesse la sua opera creativa, che si muove su piu' fronti a cavallo tra satira, illustrazione, grafica e scrittura. Ad ogni nuovo incontro con lui scoprivo un personaggio nuovo: il vignettista, l'appassionato bibliofilo, il collezionista di riviste satiriche, il grafico "vecchia scuola" che conosce le macchine di stampa, l'esperto di cartotecnica, il comunicatore pubblicitario, e ancora oggi continua a sorprendermi come scrittore, come appassionato di pesca e come saggio osservatore della vita. Ed e' proprio una lenta e serena osservazione il filo conduttore di questo libro, dove la pesca diventa uno strumento per meditare sulla vita e su quello che ci scorre attorno.

Bersani diventa una guida turistica che ci permette di viaggiare nel tempo e nello spazio, scoprendo che chi usa ancora strumenti "analogici" come le matite o la canna da pesca non e' necessariamente "arretrato" solo perche' non sente il bisogno del "digitale" e prova il gusto di costruire le cose con le mani, senza l'interposizione di una tastiera o uno schermo. Forse siamo noi ad essere talmente "avanzati" da aver sbagliato direzione, intrappolati tra la rete e le sue bufale, tra la finta relazione delle reti "sociali" e l'alienazione informatica, incapaci di di armare una lenza, di pungerci con un'amo, di scivolare in un fiume, di esplorare i nostri quartieri e le nostre campagne. Leggendo queste pagine piene di memoria e di poesia, gli auspici si mischiano ai rimpianti. Si rimpiange un paese dove la scala sociale funzionava, dove era possibile affermarsi come commerciante grazie alle passioni e ai passatempi altrui, dove la spesa pubblica e il lavoro garantito dallo stato ungevano quel motore economico che agganciava le sue cinghie di trasmissione alle piccole botteghe di quartiere.

Si rimpiange un periodo in cui si pensava alla pesca con la gioia di chi non e' piu' costretto a pensare alla fame, e dove ciascuno poteva essere libero di dedicare il suo tempo alle letture e alla coltivazione dei propri interessi, arrivando a specializzarsi talmente tanto da sapere praticamente tutto sul proprio particolarissimo settore di conoscenza. E assieme a questi rimpianti arriva l'auspicio che sulle macerie dei nostri tempi postmoderni possa prima o poi ritornare a fiorire quella serena e prolifica eta' dell'oro vissuta nel secolo scorso, quando non c'era piu' la guerra e non c'era ancora la finanza predatoria. E queste letture ci trasmettono la speranza che sia davvero possibile ritrovare il senso delle cose perdute, scrollandoci di dosso la paura dello spread, la frettolosita' dell'internet, il cannibalismo sociale che spinge i lavoratori a sbranarsi fra di loro, con la gara al ribasso dei diritti dove chi ne ha di meno vuole toglierli a chi ne ha conservati un pochino di piu', una macelleria sociale dove siamo al tempo stesso vittime e carnefici, lontana anni luce da quelle gite in autobus con l'attrezzatura da pesca sfoggiata con orgoglio, da quei treni con i sedili di legno, da quelle gite che si vivevano ancora come viaggi, senza immaginare l'avvento dei voli low-cost e dei mappamondi interattivi nel computer che hanno reso piu' piccola la biglia azzurra che ci ospita, almeno nella nostra immaginazione.

Ma non voglio ritardare oltre la vostra lettura, e vi invito a entrare senza indugi in questo mondo fatto di lambrette e personaggi pittoreschi, negozi di pesca ed ecosistemi scomparsi, tradizioni familiari e profumo di nostalgia, strade bolognesi e villaggi emiliani, fritture in riva al fiume e scuola pubblica d'altri tempi: il mio compito fin qui e' stato quello di avvisarvi che Andrea Bersani e' molto di piu' del pescatore che si racconta in queste pagine, e in questo libro c'e' molto di piu' di una raccolta di storie sulla pesca. E adesso che lo sapete anche voi, spero che possiate apprezzare meglio quello che state per leggere, sapendo che non avete tra le mani un libro di un pescatore, ma il mondo segreto di un personaggio eclettico e creativo. Buon viaggio. Carlo Gubitosa (giornalista e scrittore).

Pescando nella Memoria
80 pagine ricche di foto e illustrazioni in bianco e nero.
Legatura in brossura cucita.
Copertina a colori plastificata.
COSTA EDITORE - http://www.costaeditore.it
ISBN 978 88 98725 24 3
Euro 8,90

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